Libro è stato pubblicato
New Atlanteans (Canada)

ISBN: 978-1-897510-65-0

© Antonov V.V., 2010


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L’amore per Dio

Per coloro che seguono la Via spirituale, fermamente e con insistenza, questa è una Via di beatitudine, gioia, felicità crescenti.

Perché la segue così poca gente? Perché una gran quantità di essi è del tutto soddisfatta delle azioni pseudo religiose tipo tintura delle uova, ubriacature fradice durante le feste, rito di ammazzare gli animali e le piante?

Sarà solo la mancanza di intelligenza che li spinge a tali azioni, che spesso risultano veri e propri delitti davanti a Dio? O si tratta anche della mancanza dell’amore verso Dio?

Ma l’Amore verso Dio non significa partecipare ai riti “per ogni eventualità”: chissà, magari Egli esiste veramente e potrebbe punirmi….. L’Amore verso Dio è passione d’amore per Lui (per conoscerLo ed unirsi con Lui). Somiglia alla passione sessuale: coloro che sono innamorati di Lui, sentono nostalgia quando sono lontani da Lui e si riempiono di beatitudine nei momenti degli incontri (le meditazioni fatte correttamente).

Sì, per amare in questo modo Dio, bisogna essere veramente capaci di amare ed innamorarsi. Dio è inaccessibile a coloro che non sono capaci di amare. Gesù ha detto: prima imparate ad amarvi l’un l’altro; solo allora saprete dirigere il vostro amore già sviluppato verso Dio-Padre.

Però, non è obbligatorio sprecare un’incarnazione per studiare a lungo e con difficoltà l’arte dell’amore terrestre. Lo studio può essere accelerato moltissimo per mezzo delle metodiche speciali di sviluppo dell’organo d’amore — il cuore spirituale. E’ anche necessario capire che cosa è Dio. Perché la gente seria non può essere ispirata all’amore dai personaggi fiabeschi che “i pastori” delle correnti religiose degenerate presentano!

… La conoscenza di Dio-Padre è possibile soltanto nello stato di monachesimo. Però il monachesimo non vuol dire indossare uniformi di un certo colore — nero, bianco, arancio… E neppure chiamarsi orgogliosamente con un nome nuovo (spesso un nome straniero). Questi sono soltanto giochi da bambini che gli adulti giocano “in campo religioso”.

Il vero monachesimo non significa vivere obbligatoriamente in un convento. E neppure rinunciare ad avere cura della famiglia, o servire socialmente. E neppure vuol dire celibato obbligatorio, e nemmeno “la macerazione delle carni”, rinunciando alle regole di igiene elementare o per mezzo delle malattie.

Il vero monachesimo è essere collegato per mezzo delle indrie non con gli oggetti del mondo materiale, ma con Dio. Il vero monachesimo è il risultato dell’amore per Dio di un’anima sviluppata per mezzo delle pratiche meditative.

Un monaco, come Dio intende questa parola, è una persona sempre concentrata (allertata), che sta “in guerra totale” contro i propri vizi. Questo guerriero spirituale lotta anche per il benessere dei suoi compagni sulla Via spirituale.

Gli attributi importanti di un monaco-guerriero sono: avere la propria cella — una camera o una casa dove dormire e passare la maggior parte del tempo insieme a Dio, nonché la possibilità di appartasi all’aperto per il lavoro meditativo.

E’ estremamente importante anche avere la possibilità di lavare ogni giorno il proprio corpo col sapone. La pulizia del corpo giova alla salute, favorisce la freschezza delle sensazioni e la finezza delle emozioni.

E’ bene avere anche un lume al quarzo, specialmente per coloro che vivono nelle latitudini nord, per prendere sole per tutto l’anno. I raggi di sole — non solo quelli “vivi”, ma anche quelli artificiali, fatti dall’uomo — ci danno salute, favoriscono il benessere dei nostri corpi e delle nostre anime.

Ancora, senz’altro nella vita di un monaco-guerriero, gli amici-compagni sulla Via devono essere i libri spirituali fondamentali, e — cosa più importante — Dio percepito sempre come Maestro, Consulente, Padre-Madre Universale, tenero, premuroso, ma severo nei confronti dei nostri sviamenti dalla Via che porta a Lui.

Il criterio del successo di un monaco-guerriero spirituale è la liquidazione dell’egocentrismo (esso si rivela con la suscettibilità, aspirazione ad ottenere qualcosa per sé) ed il graduale aumento della sensazione di Dio-centrismo.

Quest’ultimo presume non il sapere intellettualmente che Dio esiste, ma sentire effettivamente che Egli è dappertutto, in tutto, Egli è TUTTO. In questo caso non vi è più percezione di “se stesso” :UNENDOSI per mezzo delle indrie con Dio, “l’io” personale inferiore gradualmente si scioglie in Lui. Non è forse questo che cambia fondamentalmente lo status ecologico dell’uomo?

… Ai cercatori spirituali appassionatamente innamorati del Creatore che non immaginano di avere altro senso nella vita che quello di unirsi con Lui nell’amore ed aiutare gli altri in questo, Egli permette di trasportarsi nella Sua Sede, in Sé. Essendosi collocato lì come cuore spirituale, è possibile per la prima volta realmente abbracciare con le braccia della coscienza l’Amato principale.

L’ulteriore consolidamento nell’Unione con Lui permette di cominciare ad agire dalla Sua Sede, sentendo di essere una Parte del Creatore.

E’ questa l’auto-realizzazione spirituale completa, la completa Liberazione, il Nirvana supremo, la terminazione dell’evoluzione personale come uomo, la piena conoscenza di Dio e di sé, l’Unione con Lui.