Libro è stato pubblicato ISBN: 978-1-897510-65-0 © Antonov V.V., 2010 Amore per la naturaIl contatto con la natura viva è indispensabile. Stare da soli in un bosco o in altri tipi di territori naturali è uno dei metodi importanti di “esporsi” a Dio per rendere a Lui più facile l’insegnamento. “Cercate le Mie indicazioni nel bosco!…” [34: Foglie del Giardino di Moria. Appello]. Perché proprio lì possiamo “espanderci” con la coscienza nell’armonia dell’ambiente, invece di stare in città, concentrati nel chakra della testa a “nutrirci” delle informazioni sulle passioni terrestri della gente ed a sporcarci con le energie emozionali negative degli uomini. Però anche le città, come i grandi centri culturali, sono necessarie, perché lì ci sono le biblioteche, grandi possibilità per lo sviluppo intellettuale, ed è più facile trovarvi compagni di idee e della Via spirituale. E’ utile anche sottoporre il corpo alla luce del sole, specialmente di mattino quando essa è particolarmente tenera. Questa luce esiste non soltanto sul piano materiale, ma penetra anche altre — finissime — dimensioni dentro i nostri organismi pluridimensionali, ravvivandoli, riempiendoli della sua pura luce. Gli abitanti delle latitudini nord, dove l’inverno dura molto a lungo, è bene abbiano “i piccoli soli artificiali” — i lumi al quarzo — e che d’inverno periodicamente prendano il sole a casa. E’ anche un bellissimo rimedio contro varie malattie. Per esempio, i raffreddori si tolgono facilmente con i raggi ultravioletti, se questa cura si inizia ai primi sintomi della malattia. La tosse si curerà facilmente, se per mezzo del lume al quarzo si fanno lievi scottature sul petto e sulla schiena — le zone dove di solito si applicano i cataplasmi. Estate ed Autunno sono i periodi di raccolta e conservazione di funghi e bacche che sono così importanti nell’alimentazione pura. In qualsiasi stagione si può fare il lavoro meditativo sui punti di forza speciali — le zone energeticamente importanti per l’uomo. Sono molto diversi e possono essere utilizzati per curarsi, per sviluppare qualche struttura energetica dell’organismo, parlare con Dio, raffinare la coscienza, accrescere la forza psico-energetica, sciogliere in Dio il proprio “io” ed unirsi con Lui. … La natura ci dona la maggior armonia e beatitudine di mattino presto in primavera, quando ancora prima dell’alba cominciano a cantare e richiamare gli uccelli e tutto lo spazio si riempie della loro energia d’amore. Mettersi in sintonia con il loro stato ci avvicina a Dio ed è un grado reale di raffinazione della coscienza. Coloro che amano dormire a lungo di mattina e che hanno confermato il loro diritto su questo per mezzo del termine “civetta”, hanno molte meno chances di progredire spiritualmente. … Anche i crepuscoli primaverili donano ricchezza dalle finissime impressioni. A quest’ora il canto degli uccelli si sovrappone allo sfondo generale del grande e saturo silenzio e dell’armonia. A quest’ora l’energia della coscienza “cola fuori” da sola dal corpo e si espande nella beatitudine satura del bosco, la riempie, si unisce con essa. Così la coscienza diventa sempre più mobile, fluida consolidandosi nell’armonia e nella purezza. … Però anche in qualsiasi altra stagione, la mattinata e la serata passate nel bosco o sull’acqua ricordano le albe e i crepuscoli primaverili e sono importanti per coloro che hanno imparato a sentire pienamente la primavera! … La natura è formata anche da una gran quantità di esseri viventi: animali, piante, le anime dei quali, come regola, sono più fini e portano in sé, incomparabilmente, più calma rispetto alla maggior parte della gente. Una persona moderna media deve percorrere una lunga via per raggiungere il loro livello della CALMA e dell’AMORE, per avere il diritto di pretendere anche una minima parte della propria spiritualità. Proprio le condizioni degli spazi aperti naturali ci permettono di allargare e spalancare la coscienza raffinata, facendo aumentare la sua grandezza. … Vi vorrei ricordare che le emozioni sono gli stati della coscienza. Le coscienze siamo noi. Dagli stati emozionali nei quali noi ci troviamo dipende la nostra distanza dal Creatore. Dio nell’aspetto del Creatore è il limite della finezza dell’energia di coscienza. Sappiamo adesso in che direzione andare per sviluppare la nostra sfera emotiva. … Pochi di noi si sono fermati ad udire i richiami primaverili dei cedroni, quando la nebbia antelucana si riempie di una canzone appassionata con il “borbottare” di questi grandi uccelli, belli, appassionati. La maggior parte di coloro che si sono trovati lì, interrompevano queste bellissime canzoni d’amore con i colpi di fucile, con dolore, sangue, morte… E godevano col piacere di assassini-sadici. Gli atei, così come i membri delle sette di massa nel nostro paese, educati nella tradizione del “diritto” ad ammazzare gli animali, e privi di ogni tabù interno sul far soffrire altri esseri viventi per soddisfare il proprio capriccio, passano con facilità a massacrare la gente. … Le sere di primavera, già dopo il tramonto, quando il bosco è nel crepuscolo, sopra i suoi viali di divisione ed i margini e lungo le rive dei bacini idrici coperti dalle macchie, volano piano i maschi delle beccaccine; la loro canzone composta di belli, affabili e dolci “grugniti” e “borbottare”, ci porta le ondate dell’emozione d’amore di questi simpatici uccelli. Negli arbusti sopra i quali volano i maschi, si trovano le femmine e scelgono colui che canta meglio di tutti… Questo! Essa invola per farsi vedere da lui… che, avvolto dalla passione amorosa, la segue… Poi passano insieme una notte nei cespugli, e poi, nuovamente, si separano, essendosi annoiati l’un l’altro durante la notte, e all’alba, di nuovo, cercano altre avventure, altri amici… La misteriosa bellezza della canzone del Numenius Arquata nel pantano, il “belare celeste” della beccaccia, che richiama in alto per mezzo delle penne vibranti della coda, le canzoni di Erithacus Rubecula e dei merli, il gorgogliare delle rane nelle pozzanghere per tutta la notte, i pesci in fregola che guizzano nelle giuncaie, l’odore del fuoco, i bagni in un lago di bosco ai primi raggi di sole e poi nuvole di vapore che emanano i nudi corpi bagnati e beati, l’esultanza delle anime che “esplodono” per essere strapiene di giubilo d’amore verso Dio e verso tutto il creato — ecco quella base emotiva che vuol vedere in noi Dio, affinché noi siamo capaci di svilupparci con più successo e più velocemente verso di Lui! * * * … Anche le piante sono esseri viventi. Anche dentro i loro corpi, come nei nostri, vivono le anime. Di solito sono anime con un grado di sviluppo tipicamente “vegetale”, cioè iniziale. Ciononostante, conosco qualche albero-uomo. Sono anime umane abbastanza sviluppate, grandi e forti; Queste persone non hanno ottenuto la Calma necessaria durante le loro vite precedenti nei corpi umani, e per aiutarle a migliorare, Dio le ha incarnate negli alberi, perché, in qualche centinaia di anni di vita “vegetale”, devono calmarsi, quietarsi… E’ facile entrare in contatto con tali uomini-alberi a livello delle emozioni e persino di pensiero. Essi “si attaccano” molto alla gente capace di capirli, sentono nostalgia se nessuno viene da loro. Invece, quando qualcuno viene a trovarli, lo accettano con gioia mista a volte al dolore… … Che cosa è la Calma? Non-fare-niente? Uno stile di vita pigro? Il languore sonnolento? No! La Calma è la mancanza di eccitazione emotiva e di pensieri irrequieti. Con questo stato è possibile a lungo e rapidamente fare il lavoro fisico, intellettivo, meditativo. La Calma è il partner dell’attività e permette anche di non sprecare l’energia. In questo stato ogni lavoro è eseguito con più efficacia. La cosa più importante è che la Calma permette di mantenere i rapporti con Dio, orientarsi verso di Lui, e grazie a Lui evitare molti errori. Nello stato di Calma è possibile radicarsi gradualmente con la coscienza in Dio. In pratica, la Calma favorisce l’evoluzione positiva dell’uomo, mentre, l’affaccendarsi consolida lo stato di separazione da Dio e l’accrescimento del proprio “io” inferiore. Tutto ciò è un freno per il progresso (spirituale). … Anche tutte le piante normali sono capaci di percepire le emozioni della gente. Per esempio, gli scienziati di molti paesi hanno dimostrato che come risposta alle emozioni degli uomini cambiano le caratteristiche elettriche delle piante (per maggiori dettagli vedi [9]). Già molti anni dopo che ho smesso di mangiare i prodotti provenienti dai corpi degli animali uccisi, ho avuto l’occasione di lavorare in un ispettorato forestale che si occupava di tagli del bosco. All’inizio lo vedevo come un lavoro utile e persino con piacere recidevo gli alberi “superflui” per lasciare più spazio vitale agli altri. Però quando sono diventato più sensibile, il dolore di questi esseri che tagliavo con l’ascia è risultato insopportabile per me. Mi sono licenziato urgentemente. Certamente, non possiamo vivere senza nutrirci delle piante. Non è possibile evitare di utilizzare i loro corpi nelle costruzioni e come legna, e non ha alcun senso aspettare che l’albero invecchi, cada e cominci a marcire, quindi, vanno segati gli alberi proprio “maturi”. Però non si può uccidere le piante inutilmente, non si può, solo per divertimento, ficcare l’ascia o il coltello in un albero, tagliare i rami vivi senza un’estrema, vera necessità, strappare e buttare involontariamente foglie, steli d’erba, fiori. Neppure si può disprezzare il cibo, perché è stato preparato dagli esseri viventi morti per noi. Buttare via i prodotti alimentari — persino nutrendosi soltanto delle piante — pure questo è un peccato di assassinio inutile. Da questo punto di vista sembra completamente assurdo il “rito” di uccidere milioni di abetelle e piccoli pini per il Natale e il Capo d’Anno, cogliere e tagliare i fiori per metterli nei vasi e poi ammirare la loro morte… Lettore, è importante che Tu non cerchi di ricordarti subito cosa si può fare e cosa non si può… L’importante non è imparare a memoria certe “regole”, ma capire il principio etico di commiserazione verso il dolore altrui e il rispetto per la vita altrui. Chi non lo capisce o non lo accetta non deve poi offendersi per il proprio dolore, perché per mezzo del nostro dolore Dio ci insegna a capire che cos’è e quanto sia brutto il dolore. Così Egli ci insegna ad avere pietà per gli altri ed a non far loro del male inutilmente. Il principio di commiserazione deve riguardare gli animali ancor più delle piante, poiché gli animali soffrono di un dolore incomparabilmente più grande rispetto agli organismi vegetali. Dio insegnava ed insegna il principio di commiserazione, anche nell’alimentazione [10,14,18]. Dio è Amore. Se vogliamo avvicinarci a Dio, dobbiamo accettare completamente il principio dell’AMORE. Ma che AMORE può essere senza la COMMISERAZIONE? Non sarebbe soltanto una parodia? Amici, dobbiamo capire che, per quanto i “pastori” di varie sette religiose ci insegnino cose opposte, non potremo avere grossi progressi nel nostro sviluppo spirituale senza aver accettato completamente il principio di commiserazione e senza rinunciare, definitivamente per motivi etici, a mangiare i prodotti provenienti dai corpi degli animali (mammiferi, uccelli, pesci, ecc.) ammazzati e non per motivi egoistici (per esempio, per giovare alla nostra salute)! … In quanto alle piante, le lezioni dell’etica riguardano non solo l’alimentazione. Per esempio, i pali per una tenda possono essere preparati non dalle piante vive, ma dai bastoni secchi ancora robusti. E il fuoco può essere fatto sul posto vecchio o su un sentiero della foresta, ma non sopra piante vive. Per di più, i fuochi non si possono fare sopra la torba secca, poiché possono bruciare molti chilometri di bosco e nel fuoco moriranno migliaia di piante e tanti animali. Durante le giornate secche non si devono fare i fuochi sotto un abete alto: può cominciare a bruciacchiare lo strato annoso di foglie acicolari, bruceranno le radici dell’albero ed altre piante circostanti. Bisogna essere estremamente attenti in primavera, quando si dà fuoco all’erba dell’anno precedente; nel fuoco muoiono tante piante vive, insetti, nidi di uccelli con le uova e gli uccellini, i semi delle piante. Brucia inutilmente la sostanza organica dell’erba vecchia che dovrebbe concimare il suolo. Ancor più immorale è quando, in primavera, sui prati, nei boschi, per divertimento si brucia a terra l’erba secca dell’anno prima, col risultato di bruciare cumuli di fieno, case ed altre costruzioni… Nei templi diversi la gente canta, cercando di far giungere a Dio il messaggio che Egli è “infinitamente paziente e benevolo”… Non sarebbe meglio lasciar perdere quest’inutile lavoro e cominciare a vivere in conformità con il Principio Divino d’Amore, che è inammissibile senza la Commiserazione verso tutti gli uomini ed ogni essere vivente, incluse le formiche, i vermi, le piante?… <<< Indietro : : : In su : : : Avanti >>> |